Ancora una serata molto piacevole al Caffè letterario "Antica Rampa" di Badia Polesine, organizzata dall'infaticabile Gilberto Moretti che - dall'arte, alla letteratura, passando attraverso temi anche meno impegnativi - va vivacizzando le uscite pomeridiano-serali dei veneti e non solo, coadiuvato dalla bellezza architettonica e dal retroterra storico in cui avvengono gli incontri.
Ieri sera, un piacevolissimo duetto Alberto Cristini-Marco Bottoni ha coinvolto un pubblico molto interessato e divertito dalla verve dell'artista e del poeta. L'esposizione dei quadri e delle sculture di Cristini ha fatto da policromo fondale, nella prima parte della serata, regalando ai fruitori l'illusione di viaggiare su eleganti imbarcazioni, immerse in un liquido elemento che fa sognare mari lontani, onirica proiezione dell'artista, estroso creatore della "nuoto-pittura". A questo creativo rodigino non bastano tele e pennelli. Predilige anche assemblare discipline ginnico artistiche con un piglio che sarebbe piaciuto ai futuristi, anche se il suo linguaggio, pur con qualche excursus nell'informale, ama sostare dentro un'ispirazione poetico-verista, mai fotografica, ovvero vieta riproduzione del reale.
Deliziosi i suoi bronzetti, così dinamici ed espressivi.
Marco Bottoni, pluripremiato poeta di Castelmassa (RO) - in perfetta linea con la tradizione dei medici scrittori - ha presentato la sua silloge Regno: Animalia (Centro Studi Tindari Patti,pp.146, euro 10) con un sense of humour veramente travolgente. Sembrava di essere a teatro, coinvolti dalla sapiente ironia di questo insolito autore che sa regalare levitas anche agli argomenti più ostici e difficili.
Interessante la premessa della sua silloge che ci conduce per mano dentro i multiformi intenti dell'autore, facendoli nostri, perché si può imparare anche sorridendo. E Bottoni ne è ben consapevole.
Un rilievo speciale merita l'atmosfera che si era creata nel corso del pomeriggio-sera. Un clima amichevole e intimista, l'ossimoro di una convivialità contagiosa come una deliziosa malattia.
Grazia Giordani